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AVVERTENZA: I dati sottoesposti sono conservati per mera finalità storica e non corrispondono necessariamente alla situazione attuale dei singoli enti, in quanto la competenza sugli istituti culturali è stata trasferita alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.

Fondazione Biblioteca Archivio Luigi Micheletti

Tabella: Scheda di dettaglio diFondazione Biblioteca Archivio Luigi Micheletti
Descrizione Dettaglio
Presidente Aldo Rebecchi
Sito web http://www.fondazionemicheletti.eu/italiano/home/default.asp
Telefono + 39 030 485 78
Fax + 39 030 452 03
eMail micheletti@fondazionemicheletti.it
Indirizzo Via F.lli Cairoli 9
Cap 25122
Comune Brescia
Città Brescia
Provincia Brescia
Regione Lombardia
Descrizione

In pochi anni, con una serie di iniziative azzeccate, spesso controcorrente, e un lavoro indefesso sul terreno della documentazione, la Fondazione ha acquisito credibilità e prestigio in sede nazionale ed internazionale. Alcuni dei temi più scottanti e controversi hanno trovato nella Fondazione un luogo per approfondimenti e discussioni, in nome di principi ben saldi rispetto al cambiare delle congiunture e delle mode intellettuali o politiche: la libertà della ricerca, il perseguimento sempre perfettibile della verità, la certezza dell'importanza crescente della cultura (anche quando la società sembra volersene liberare).

Storia

Nel 1981 Gino Micheletti riusciva a raggiungere il primo importante obiettivo nella sua appassionata attività di organizzatore di cultura. La biblioteca e l'archivio a cui aveva dato vita, con l'aiuto di pochi amici ed appassionati, si costituivano in Fondazione ottenendo l'anno successivo il riconoscimento giuridico da parte della Regione Lombardia. Contemporaneamente, grazie ad un'apposita convenzione, il Comune di Brescia concedeva alla Fondazione la sede di via Cairoli 9, presso la cosiddetta “Cavallerizza“, quasi a metà strada tra il centro storico e la zona delle fabbriche, con l'attiguo quartiere di Campo Fiera. Bisogna anche tener conto che Micheletti, come tanti imprenditori di queste zone, partiva pressoché da zero, non avendo alle spalle né grossi patrimoni né organizzazioni o istituzioni, tutt'al più una rete di amici, del suo stesso ceto e origine: artigiani, operai, piccoli imprenditori. Ma la sfida che lanciava con la Fondazione era anche più ardua, perché si collocava sul terreno elitario della cultura, in un universo percorso da forti tensioni ideologiche come è sempre stata la storia contemporanea. In pochi anni, con una serie di iniziative azzeccate, spesso controcorrente, e un lavoro indefesso sul terreno della documentazione, la Fondazione ha acquisito credibilità e prestigio in sede nazionale ed internazionale. Alcuni dei temi più scottanti e controversi hanno trovato nella Fondazione un luogo per approfondimenti e discussioni, in nome di principi ben saldi rispetto al cambiare delle congiunture e delle mode intellettuali o politiche: la libertà della ricerca, il perseguimento sempre perfettibile della verità, la certezza dell'importanza crescente della cultura (anche quando la società sembra volersene liberare). È ancora su impulso di Micheletti che dai primi anni '90 prende corpo l'ultimo e più ambizioso dei suoi progetti: dare vita ad un grande e policentrico museo del lavoro industriale, fondamentalmente dedicato ad un'epopea misconosciuta o travisata, cioè al periodo storico caratterizzato dalla più vera e profonda trasformazione economica e sociale che abbia compiuto il nostro Paese. Gli storici parlano di “seconda industrializzazione“ oppure usano altre categorie, però è un fatto che l'Italia, dopo la Seconda guerra mondiale, facendo leva sulla capacità di lavoro e risparmio, sacrificio e inventiva, di innumerevoli persone comuni e di pochi leader politici lungimiranti, riuscì a conquistare per benessere e per libertà i primi posti nella gerarchia mondiale dei paesi più industrializzati e progrediti.

Patrimonio documentale e altro

Biblioteca di 60.000 volumi circa specializzata sulla storia contemporanea, soprattutto politica ed economica. È possibile effettuare la ricerca tramite computer per autore, titolo o parole all'interno del titolo e sezioni su circa 50.000 volumi. Si segnalano le sezioni più significative tra le 50 presenti: “Brescia“, circa 8.150 titoli (opere di consultazione generale, dizionari ed enciclopedie, monografie di storia, pubblicazioni edite da vari enti e organismi territoriali, volumi ed opuscoli (in copia o microfilm) provenienti dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, relativi alla città di Brescia ed alla sua provincia: circa 1.300 opere); “Antifascismo e Resistenza“ (oltre 4.650 titoli di pubblicazioni realizzate dagli Istituti storici della Resistenza, dalle diverse associazioni e da vari altri organismi, opere generali, storiografiche, memorialistiche e documentali); “Fascismo“ (oltre 4.350 titoli); “Repubblica Sociale Italiana“ (500 volumi e opuscoli, soprattutto di propaganda, editi nei seicento giorni); “Anarchici“ (1.250 titoli); “Partito Comunista Italiano“ (3.400 titoli); “Socialismo italiano“ (2.000 titoli); “Movimento cattolico“(1.900 titoli); “Movimento sindacale“ (2.000 titoli); “Nuova sinistra“ (1.750 titoli); “America latina e U.S.A.“ (1.300 titoli); “Terzo mondo“ (1.350 titoli); “Economia“ (2.100 titoli); “Marx e Engels“ (1.050 titoli); “Russia“ (1.300 titoli); “Storia d'Italia“ (1.950 titoli); “Archeologia industriale“ (circa 1.200). Compendio documentario all'interno della biblioteca è la raccolta delle tesi di laurea: 130 relative a Brescia e provincia e 330 su argomenti di storia contemporanea.

La Fondazione possiede un vasto archivio, una sezione iconografica, una fototeca, una cineteca ed un'ampia raccolta per il Museo Industria e Lavoro.

La sala di lettura della Fondazione è aperta al pubblico previo appuntamento.

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