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AVVERTENZA: I dati sottoesposti sono conservati per mera finalità storica e non corrispondono necessariamente alla situazione attuale dei singoli enti, in quanto la competenza sugli istituti culturali è stata trasferita alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.

Accademia della Crusca

Tabella: Scheda di dettaglio diAccademia della Crusca
Descrizione Dettaglio
Presidente Nicoletta Maraschio
Sito web http://www.accademiadellacrusca.it/it/splash
Telefono +39 055 454 277
Fax +39 055 454 279
eMail segreteria@crusca.fi.it
Indirizzo Via di Castello 46
Cap 50141
Comune Firenze
Città Firenze
Provincia Firenze
Regione Toscana
Descrizione

In Italia e nel mondo l'Accademia della Crusca è uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana. La sua attività presente punta ai seguenti obiettivi:

• sostenere, attraverso i suoi Centri specializzati e in rapporto di collaborazione e integrazione con le Università, l'attività scientifica e la formazione di nuovi ricercatori nel campo della linguistica e della filologia italiana;

• acquisire e diffondere, nella società italiana e in particolare nella scuola, la conoscenza storica della nostra lingua e la coscienza critica della sua evoluzione attuale, nel quadro degli scambi interlinguistici del mondo contemporaneo;

• collaborare con le principali istituzioni affini di Paesi esteri e con le istituzioni governative italiane e dell'Unione Europea per la politica a favore del plurilinguismo del nostro continente.

Storia

L'Accademia della Crusca è sorta a Firenze tra il 1582 e il 1583, per iniziativa di cinque letterati fiorentini (Giovan Battista Deti, Anton Francesco Grazzini, Bernardo Canigiani, Bernardo Zanchini, Bastiano de' Rossi) ai quali si aggiunse subito Lionardo Salviati, ideatore di un vero programma culturale e di codificazione della lingua. Dalle loro animate riunioni, chiamate scherzosamente "cruscate", derivò il nome di "Accademia della Crusca", vòlto poi a significare il lavoro di ripulitura della lingua. L'istituzione assunse come proprio motto un verso del Petrarca - "il più bel fior ne coglie" - e adottò una ricca simbologia tutta riferita al grano e al pane.Fin dall'inizio l'Accademia ha accolto studiosi ed esponenti, italiani ed esteri, di diversi campi: oltre a grammatici e filologi, scrittori e poeti (Tassoni, Maffei, Maggi, Monti, Leopardi, Manzoni, Carducci, ecc.), scienziati (Galilei, Redi, Torricelli, Malpighi), storici (Muratori, Botta, Capponi), filosofi (Voltaire, Rosmini), giuristi e statisti (Witte, Gladstone).L'opera principale dell'Accademia, il Vocabolario (1612; ampliato e ripubblicato più volte fino al 1923), pur sottoposta ad attacchi per i limiti che poneva all'uso linguistico vivo, ha dato un contributo decisivo all'identificazione e alla diffusione della lingua italiana e ha fornito l'esempio ai grandi lessici delle lingue francese, spagnola, tedesca e inglese.

Patrimonio documentale e altro

I primi documenti riferibili all’esistenza di un fondo librario dell’Accademia della Crusca risalgono alla seconda metà del Seicento: si tratta di quattro elenchi di opere manoscritte e a stampa conservati nelle “Carte Segni” dell’Archivio storico. Tre di essi sono sicuramente riconducibili alla mano degli accademici Carlo Dati (1619-1676) e Giovan Battista Compagni (1660-1722); del quarto elenco, invece, rimane ignoto l'autore delle prime due carte, mentre risale ad Alessandro Segni (1633-1697), anche lui accademico, il suo completamento.Allo stato attuale dell’indagine sulle fonti dell’Archivio accademico manca l’attestazione dell’esistenza di una biblioteca di tipo istituzionale in questo periodo. Del resto è molto probabile che un fondo librario esistesse sin dalla fondazione dell’Accademia (nel 1583) e che gli accademici custodissero i testi di riferimento utili alla redazione del Vocabolario nelle proprie abitazioni. Ancora un secolo dopo, nell’editto del 7 luglio 1783 (con il quale il Granduca Pietro Leopoldo unì le tre accademie: della Crusca, degli Apatisti e Fiorentina) non si fa che un generico accenno a “fondi” da accorpare al patrimonio librario della Biblioteca Magliabechiana. Si dovrà arrivare alle “Costituzioni per il Regolamento interno dell’Accademia della Crusca” del 3 agosto 1813, vale a dire pochi anni dopo la ricostituzione dell’Accademia ad opera di Napoleone Bonaparte, per trovare il primo esplicito riferimento alla Biblioteca: “Degli Uffizi del Bibliotecario. Il Bibliotecario custodirà e terrà in buon ordine la Libreria dell’Accademia, la fornirà in mano in mano de’ libri necessari agli studi degli Accademici, e ne terrà esatto catalogo”.Nel corso dell’Ottocento cure particolari furono destinate alla Biblioteca dagli accademici che si susseguirono nella funzione di bibliotecario: il primo rapporto sullo stato della Biblioteca fu opera di Francesco Fontani tra il 1817 e il 1818; Antonio Targioni Tozzetti si occupò negli anni Quaranta del riassetto della Biblioteca e dell’Archivio, mentre Antonio Zannoni compilò il primo catalogo dei manoscritti poco dopo la metà del secolo.L’impianto attuale della Biblioteca risale agli anni Sessanta del XX secolo, quando l’Accademia, privata nel 1924, per decreto del Ministro Gentile, della secolare impresa del Vocabolario, recuperò l’impresa lessicografica e la rifondò con criteri e strumenti moderni. Si cominciò allora a ricostituire la Biblioteca, organizzandola in sezioni e dotandola di un nuovo catalogo, per farla strumento adeguato alla compilazione del nuovo Vocabolario. L’incremento del patrimonio librario seguì queste direttive:completare il già cospicuo fondo di dizionari con l’acquisto di opere antiche e moderne, italiane e straniere, anche dialettali, acquistando inoltre indici lessicali, concordanze e atlanti linguistici; accompagnare l’acquisto dei dizionari con quello dei testi teorici di lessicografia e lessicologia e costituire, mediante riviste e trattati italiani e stranieri, un fondo di linguistica generale indispensabile ad ogni ricerca ed elaborazione scientifica moderna in materia di lingua; acquistare le pubblicazioni di testi letterari e documentari italiani antichi e moderni condotte con cura filologica e linguistica, ma anche quelle contenenenti la terminologia scientifica e tecnica, alla quale l’Accademia aveva esteso la propria attenzione lessicografica e lessicologica.Un così organico arricchimento, perseguito costantemente per un quarantennio e integrato dalla donazione di cospicui fondi linguistici o letterari (Fondo Bruno Migliorini, Fondo Pietro Pancrazi, Fondo Francesco Pagliai, Fondo Alberto Chiari) ha reso la Biblioteca della Crusca l’unica biblioteca d’Italia specializzata per lo studio della lingua italiana e per la linguistica generale.Numero complessivo di volumi posseduti ca. 142.000di cui:Riviste 780 (di cui 410 correnti) Manoscritti 147 Incunaboli 41 Fondo dei Citati 1.729 edizioni per un totale di 2.811 volumi Microfilm 837 Cd-rom 110

Fondi speciali : Fondo Alberto Chiari, Fondo Bruno Migliorini, Fondo Francesco Pagliai, Fondo Gabriella Giacomelli, Fondo Pietro Pancrazi.

Biblioteca dell'Accademia della Crusca

Via di Castello, 46 - 50141 Firenze (Italia)

tel. (+39) 055-454277/78

fax (+39) 055-454279

e-mail biblioteca@crusca.fi.it

Orario:

lun., mar., ven. 9-14 - merc., gio. 9-18 

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