Questo il bilancio di due anni di Celebrazioni Arnolfiane
promosse dal Comitato nazionale per il VII centenario della morte
di Arnolfo di Cambio
“Arnolfo di Cambio e la sua epoca: costruire,
scolpire, dipingere, decorare” questo è il
titolo del convegno internazionale che si
svolgerà tra Firenze e Colle Val d’Elsa dal 7
al 10 marzo 2006, organizzato dal professore Vittorio
Franchetti Pardo membro del Comitato nazionale per il VII
centenario della morte di Arnolfo di Cambio costituito
dalla Direzione Generale per i Beni Librari e gli istituti
Culturali del Ministero per i Beni e le Attività
culturali. Il convegno è uno degli eventi di chiusura
delle celebrazioni arnolfiane: una serie di eventi mostre,
dibattiti e itinerari culturali che da oltre due anni animano la
vita culturale della Toscana e dell’Umbria.
Il convegno ha avuto inizio martedì 7 marzo a
Firenze nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio con i saluti
delle autorità cittadine e di Monsignor Timothy Verdon
presidente del Comitato nazionale. Ai lavori del convegno
parteciperanno i massimi esperti di storia dell’arte, di
architettura e di storia medievale. In questa quattro giorni di
studio e confronto saranno portate alla luce nuove acquisizioni
critiche e documentarie e sottolineato come la figura di Arnolfo,
assieme a quella di Cimabue, ha dato vita ad un nuovo
linguaggio artistico “moderno” che di lì a non
molto, anticipando i successivi sviluppi, dominerà la
storia dell’arte italiana e europea.
Il convegno proseguirà, con il saluto del Rettore
dell’Università di Firenze Prof. Augusto Marinelli,
mercoledì 8 e giovedì 9 marzo nell’Aula Magna
del Rettorato e si concluderà nel pomeriggio di
venerdì 10 marzo a Colle Val del Elsa nel
Teatro dei Varii.
Queste celebrazioni hanno dato la possibilità al grande
pubblico scoprire aspetti noti e meno noti dell’opera e
della vita del grande maestro di Colle Val d’Elsa.
Molte sono state le occasioni, basta pensare alla mostra
“Arnolfo di Cambio - Una rinascita nell’Umbria
medievale” (7 luglio 2005 – 8 gennaio 2006) allestita
nella Galleria nazionale dell’Umbria e nella Chiesa di
Sant’Agostino a Orvieto e che ha riscosso un ottimo
successo con ben 83900 visitatori circa, per entrambi le
esposizioni.
Molto importante anche la serie di conferenze organizzate su
Arnolfo di Cambio per portare alla luce aspetti poco conosciuti
della vita del maestro in questa regione. Elemento di eccezionale
rilievo di questo evento, sia dal punto di vista scientifico che
espositivo, è la ricomposizione della Fonte del “Grifo
e del Leone” conosciuta anche come fonte degli Assetati o
Fontana di Arnolfo, grazie alla presenza di 5 marmi superstiti.
Opera monumentale che Arnolfo di Cambio eseguì
all’inizio 1281 per il Comune di Perugia e che
originariamente era collocata nel lato della Piazza Grande
opposto alla fontana Maggiore. L’opera rappresentava il buon
governo della città, poiché con la fontana veniva
distribuita l’acqua ad ogni ceto sociale.
Grande risonanza hanno avuto anche le iniziative che si sono svolte
in Toscana, che solo con la mostra “Arnolfo. Alle origini del
rinascimento fiorentino” inaugurata il 21 dicembre 2005
al Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore e che
andrà avanti fino al 21 aprile 2006, ha registrato ad oggi
una media giornaliera di visitatori di oltre 1.000 persone, con
quasi cinquantamila presenze totali. A questo dato parziale vanno
aggiunti anche i dati delle celebrazioni avvenute a San Giovanni
Valdarno, con un’affluenza di pubblico intorno alle
15.000 presenze e quelli di Colle Val d’Elsa dove tra i
convegni e gli eventi successivi si è registrata una
presenza di circa duemila duecento presenze.
Nell’insieme le celebrazioni per il VII centenario della
morte di Arnolfo di Cambio hanno, quindi, ad oggi,
interessato circa duecento mila persone.