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Sotto il cedro del Libano: Grazia Deledda a Roma

Alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, giovedì 15 dicembre 2016 - ore 16, si apre un'esposizione permanente dedicata alla Scrittrice sarda. Ad inaugurarla il Direttore Generale Biblioteche e Istituti culturali - Rossana Rummo all'interno di Spazi900 in occasione dei 90 anni dal Nobel e degli 80 dalla morte. Il Mibact ha inoltre istituito una specifica Edizione Nazionale per la pubblicazione dell'Opera Omnia

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma inaugura - giovedì 15 dicembre 2016 (ore 16,00) un nuovo spazio permanente dedicato alla figura e all’opera della scrittrice sarda Grazia Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936).
Il percorso espositivo di Sotto il cedro del Libano. Grazia Deledda a Roma, organizzata anche grazie a una significativa donazione degli eredi Morelli, si comporrà di libri, fotografie, dattiloscritti e oggetti che testimoniano la presenza a Roma di Grazia Deledda e della sua famiglia, i loro interessi culturali e letterari e le vicende del conferimento del premio Nobel. Esso si inserisce a pieno titolo nel più ampio progetto di valorizzazione delle collezioni novecentesche della BNCR Spazi900, primo museo italiano della letteratura italiana contemporanea dove sono esposti i documenti originali di alcuni tra i più significativi scrittori del secolo scorso. Inoltre, per meglio definire il percorso artistico della scrittrice sarda, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Le ha istituito una specifica Edizione Nazionale per la pubblicazione dell'Opera Omnia.

La mostra che si inaugura all'interno di Spazi900 intende celebrare in particolare il periodo romano della scrittrice: Grazie Deledda, infatti, si trasferisce a Roma nel 1900 e proprio nella capitale si svolge la grande stagione letteraria: da Elias Portolu del 1903 a Canne al vento del 1913 e La madre del 1920, dalle novelle al teatro. Frequenta così il mondo culturale romano di primo Novecento: gli artisti esordienti Angelo De Gubernatis, Giovanni Cena e l’ambiente della rivista «Nuova Antologia», dove escono a puntate molti dei suoi romanzi. Stringe rapporti con Sibilla Aleramo, Marino Moretti, Federigo Tozzi. La stessa Roma, i luoghi a lei più cari, trapelano tra le pagine come nelle novelle La Roma nostra e Viali di Roma. Inoltre nella capitale muore ottanta anni fa. Quale massimo riconoscimento del suo percorso letterario, l’Accademia svedese le assegna il premio Nobel per la Letteratura dell’anno 1926 «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale, e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano». Secondo autore premiato dopo Carducci, Deledda è l’unica italiana ad aver ricevuto l’ambito riconoscimento. Ma proprio da Stoccolma scriverà a Nicolina il 9 dicembre 1927: «Il mondo è bello e vario come diceva Bertoldo, ma ancora un posticino dei più belli è tra via di Porto Maurizio e via Trapani».

L’inaugurazione sarà anche l’occasione per la presentazione dei recentissimi volumi di
Marcello Fois
Quasi Grazia (Einaudi)
Rossana Dedola, Grazia Deledda, i luoghi, gli amori, le opere (Avagliano Editore).
Si ringrazia per la collaborazione il Museo Deleddiano – Casa Natale di Grazia Deledda di Nuoro e, in particolare Francarosa Contu.


Alla giornata inaugurale intervengono
:
 
Rossana Rummo
- Direttore generale Biblioteche e Istituti culturali;
Gianluca Lioni - Consigliere del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo;
Claudia Firino - Assessore regionale della Pubblica Istruzione beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Sardegna;
Giuseppe Pirisi - Presidente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico sardo;
Marcello Fois - Scrittore
Rossana Dedola - Studiosa, che ha sollecitato la donazione.
 

Documenti

 Comunicato stampa

(documento in formato pdf, peso 282Kb)


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